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Notizia

Apr 14, 2024

I Cobot di pallettizzazione sono la nuova tendenza della robotica di imballaggio

Una gamma di “cobot industriali” con carico utile maggiore e portata più lunga introdotti negli ultimi due anni stanno accelerando l’uso di robot collaborativi nelle applicazioni di imballaggio secondario.

Dal loro debutto nel settore dell’imballaggio, più di dieci anni fa, i robot collaborativi, o cobot, sono diventati una categoria solida e conosciuta quasi quanto i tradizionali stili di robot industriali. Leggeri, portatili e facili da programmare, i cobot offrono alle piccole e medie imprese (PMI) un modo conveniente per automatizzare attività ripetitive e a bassa velocità che in precedenza venivano eseguite manualmente. Per i produttori più grandi, i cobot consentono una maggiore flessibilità sulle linee di produzione attraverso implementazioni modulari.

Secondo un rapporto del 2022 della PMMI – The Association for Packaging and Processing Technologies, “Robots and Cobots An Automated Future”, l’uso dei cobot nelle operazioni di imballaggio si attestava al 27% nel 2022, con una previsione di crescita fino al 57% entro il 2027. Originariamente progettati per applicazioni a basso carico utile, come il pick-and-place e la movimentazione dei materiali, i recenti sviluppi tecnologici stanno estendendo la portata (letteralmente e figurativamente) dei cobot lungo tutta la linea di confezionamento.

Come ha osservato il PMMI nel suo rapporto, nel 2022 il 6% degli intervistati utilizzava i cobot nell’elaborazione; nel 2027, si prevede che tale cifra salirà al 22%. Per le operazioni di imballaggio primario, nel 2022 il 10% dei produttori di beni di largo consumo utilizzava cobot; Il 22% dichiara di prevederne l’utilizzo su questa parte della linea nel 2027. E per le applicazioni di imballaggio secondario, il 6% dei produttori di beni di largo consumo ha affermato che utilizzerà i cobot nel 2022, con una percentuale prevista in crescita fino al 29% entro il 2027.

A stimolare la crescita dei cobot nelle applicazioni di imballaggio secondario è stato l’avvento, negli ultimi due anni, di “cobot industriali” con carico utile maggiore e portata più lunga che possono essere utilizzati per la pallettizzazione. Nella fascia di carico utile inferiore si trova lo SWIFTI CRB 1300 di ABB, con una capacità fino a 11 kg. Secondo l'azienda, l'elevata capacità di carico utile del cobot, combinata con la velocità di pallettizzazione di 13 scatole al minuto (rispetto allo standard del settore di 8 al minuto), migliora l'efficienza produttiva fino al 44%.

“I nostri clienti si rivolgono all’automazione robotica per rendere i loro processi più flessibili, efficienti e resilienti, contribuendo a contrastare la carenza di manodopera consentendo ai propri dipendenti di svolgere lavori a maggior valore aggiunto”, afferma Andrea Cassoni, amministratore delegato di Global General Industry Robotics presso ABB. “L’ultima aggiunta alla nostra famiglia SWIFTI è un cobot estremamente preciso e ad alto carico utile, fino a sei volte più veloce rispetto ad altri robot della sua categoria. Ciò significa che può essere utilizzato sia dalle PMI che dai grandi produttori alla ricerca di soluzioni automatizzate e collaborative per raggiungere nuovi livelli di flessibilità e produttività”.

Lo SWIFTI CRB 1300 a 6 assi è alimentato dal controller OmniCore C90XT di ABB, che secondo l'azienda consente una precisione fino a cinque volte maggiore rispetto a qualsiasi altro cobot della sua categoria, rendendolo adatto per attività che richiedono precisione e ripetibilità costanti. Questa precisione, insieme alle opzioni di carico utile che vanno da 7 a 11 kg e con sbracci da 90 a 1.400 mm, consentono al cobot di eseguire una serie di attività con carico utile più elevato, tra cui avvitatura, assemblaggio, pick-and-place e pallettizzazione.

Per garantire la sicurezza dell'operatore, il cobot è dotato di uno scanner laser di sicurezza integrato con il software di sicurezza collaborativa SafeMove di ABB. Se lo scanner laser rileva un lavoratore all'interno dell'area operativa di SWIFTI, SafeMove rallenta automaticamente il robot o lo ferma completamente. Man mano che il lavoratore si allontana, il movimento viene ripristinato, tornando alla massima velocità per la massima produttività solo quando l’area di lavoro è completamente libera. ABB afferma che l'integrazione dello scanner e del software è semplice grazie all'uso dei componenti aggiuntivi del software SafeMove, che consentono ai lavoratori di impostare rapidamente un'area di lavoro sicura e altre funzionalità di sicurezza utilizzando un'unità operativa FlexPendant portatile.

Si dice anche che il cobot sia facile da programmare, rendendolo accessibile anche ai non specialisti in robotica. SWIFTI può essere configurato guidandolo fisicamente attraverso un processo (programmazione lead-through) o tramite il software Wizard Easy Programming di ABB, che si basa su semplici blocchi grafici.

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